lunedì 4 gennaio 2021

STEP #28 - La sintesi finale

Molto probabilmente la descrizione più efficace della tavoletta pretoriana [STEP #01.1] sta nel suo nome [STEP #02.2] inglese originale: plain table, "tavola semplice". Uno strumento, appunto, semplice e veloce da maneggiare e, per questo, molto utilizzato per la cartografia militare al punto tale di diventarne il simbolo [STEP #06]: le carte effettuate dall'Istituto Geografico Militare, infatti, sono universalmente conosciute col nome di "Tavolette" perché vennero costruite proprio tramite l'ausilio di tavolette pretoriane. Non deve stupire, quindi, che un ufficiale dell'Arma Aeronautica per potere avanzare al grado di Capitano dovesse conoscere il funzionamento di questo strumento, proprio come indicato sulla Gazzetta Ufficiale [EXTRA] del 13 marzo 1928. Persino l'esercito napoleonico adottò la tavoletta pretoriana, come dimostrano immagini [STEP #02] e dipinti storici, e il motivo di questa diffusione nelle fila dell'esercito è semplice: la conoscenza del territorio era un'arma vera e propria che permetteva spostamenti veloci e lo studio di punti strategici, e la tavoletta pretoriana consentiva di effettuare tutto ciò in tempi ridotti e senza un eccessivo addestramento all'uso dello strumento ("tavola semplice", appunto).

 

Carle Vernet, La Grande Armée, 1812


La semplicità della tavoletta pretoriana è stata la chiave del suo successo. Bastava un manuale d'istruzioni [STEP #22] e chiunque poteva diventare un operatore qualificato all'uso della tavoletta pretoriana. Il principio di fisico [STEP #05] e matematico su cui si basa lo strumento risulta molto semplice e intuitivo, richiedendo praticamente solo di tracciare linee tramite l'uso di un traguardo opportunamente costruito, senza effettuare alcuna misura. Il suo funzionamento, infatti, si basa sulla triangolazione di punti, a sua volta derivata da studi sui triangoli rettangoli e di trigonometria in generale, mal di testa di studenti di scuole medie e licei scientifici.

 

Plane Table Surveying 3
Popular Mechanics Co., Plan-Table Surveying, in: "The Boy Mechanic Vol. 2 1000 Things for Boys to Do", Chicago: Popular Mechanics Press Chicago, 1948


Curiosamente, per potere effettuare una descrizione sintetica della tavoletta pretoriana ci si può affidare al suo nome in inglese corrente: plane table, "tavola piatta". La caratteristica che salta subito all'occhio della tavoletta pretoriana è infatti la sua grossa tavola di legno, piano di scrittura delle carte geografiche. Effettuando una notomizzazione [STEP #16] dello strumento, però, ci si accorge di altri componenti [STEP #03] necessari per il corretto funzionamento come, ad esempio, il treppiede, oppure il traguardo costituito da un'alidada o da un cannocchiale di acciaio, materiale [STEP #08] di cui abbiamo analizzato nel dettaglio la chimica [STEP #26]. Le lenti del traguardo risultavano senza dubbio i pezzi più delicati nella costruzione dello strumento e, per questo motivo, i costruttori [STEP #11] di tavoletta pretoriana erano quasi esclusivamente impegnati nel campo dell'ottica: si possono, quindi, trovare tavolette pretoriane marchiate [STEP #20] dall'azienda tedesca Zeiss o dall'italiana Salmoiraghi, di cui sono ancora presenti pubblicità [STEP #13] d'epoca. Brevetti [STEP #17] più recenti mostrano anche tavolette pretoriane che utilizzano un sistema di traguardo laser, ma il perfezionamento non ha avuto i risultati sperati: nella seconda metà del secolo scorso la tavoletta pretoriana ha dovuto cedere il posto alle nuove tecnologie.


Strumenti di misura antichi/6093-Tavoletta Pretoriana 1930
Cofanetto di una tavoletta pretoriana Salmoiraghi


Come abbiamo visto, però, la nascita della tavoletta pretoriana rimane avvolta da un alone di mistero. Storicamente l'invenzione [STEP #09] della tavoletta pretoriana è stata attribuita al matematico e astronomo tedesco Johannes Praetorius, costruttore di strumenti e scrittore di diversi trattati di trigonometria, che, nel 1610, inventò l'oggetto delle nostre indagini. Alcuni libri [STEP #10], però, descrivono oggetti simili esistenti già prima di quella data. Se l'inventore della tavoletta pretoriana è quindi ignoto, si può affermare con sicurezza che l'invenzione sia avvenuta a cavallo tra XVI e XVII secolo, un periodo che ha visto la nascita di numerosi strumenti topografici, la grande famiglia di strumenti a cui appartiene la tavoletta pretoriana e di cui abbiamo mostrato una classificazione tassonomica [STEP #14].

 

Johannes Praetorius - Wikidata
Johannes Praetorius


Infatti, descrivendo la tavoletta pretoriana non si può non parlare di topografia, la scienza [STEP #04] che studia gli strumenti e i metodi operativi di calcolo e di disegno necessari per ottenere una rappresentazione grafica di una qualsiasi parte della superficie terrestre. Questa scienza ha origini antichissime, risalenti all'antico Egitto e alla Grecia classica (le due civiltà la svilupparono autonomamente). Tra i protagonisti di questa scienza si possono trovare figure mitologiche [STEP #07], come Eratostene di Cirene che, senza effettuare rilevamenti, riuscì a disegnare una carta qualitativa del mondo conosciuto, o a misurare la lunghezza equatoriale con un errore infinitesimo, oppure come Benjamin Banneker, matematico e astronomo afroamericano che per primo fece il rilievo topografico dei confini di Washington D.C. e, per questo, celebrato anche in francobolli [STEP #18].

 

Copia della mappa del mondo conosciuto secondo Eratostene


La topografia è una scienza che è diventata conosciuta anche ai non addetti ai lavori tramite "mezzi non convenzionali", propri della cosiddetta pop culture: possiamo trovare il protagonista dei fumetti [STEP #21] di Charles M. Schulz, ossia il celeberrimo Snoopy, afferrare strumenti topografici ed effettuare rilievi topografici, ma anche film [STEP #12] che hanno per soggetti topografi, come le film algerino Gabbla (Inland) di Tariq Teguia, nonostante l'obiettivo del film sia la lotta contro l'integralismo islamico.


Charles M. Schulz, World Famous Surveyor, in: "Peanuts", 18 giugno 1979

 

La storia della topografia è inevitabilmente legata a quella della tavoletta pretoriana per più di tre secoli, dal 1610, quando Johannes Praetorius (secondo la tradizione) fece la sua invenzione, fino agli anni '80 del secolo scorso, quando l'uscita sul mercato della Stazione Totale mise la parola "fine" alla secolare storia della tavoletta pretoriana, surclassandola in campo pratico (più precisa ed efficace), ma anche in ambiti meno ortodossi, ad esempio, nella presenza in letteratura [STEP #24]. La tavoletta pretoriana, infatti, nonostante sia ancora presente in normative [STEP #23] ed enciclopedie [EXTRA], anche di recente pubblicazione, non è più usata da mezzo secolo per effettuare rilievi topografici.


Tavoletta pretoriana Zeiss, conservata presso l'Istituto Geografico Militare

 

Insieme alla storia della tavoletta pretoriana si conclude quindi anche l'ultimo post di questo blog. In questi due mesi abbiamo appreso insieme i particolari costruttivi e il funzionamento di questo completo strumento topografico analizzando i numeri [STEP #15] e le parole [STEP #19] ad esso collegato, cercando di tracciare una mappa concettuale [STEP #27] che potesse descrivere al meglio la tavoletta pretoriana e la sua interazione con la topografia. Finisce così la nostra "analisi sulla tavoletta pretoriana e sulla topografia" che ha permesso a voi lettori, ma anche a me, di imparare e approfondire post dopo post tutti i segreti e i misteri nascosti dalla tavoletta pretoriana (ma anche di conoscere qualcosa riguardante il sottoscritto [STEP #25]), permettendo di soddisfare la nostra sete di curiosità.

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